Another winner. Great show from the master.

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James Taylor & His Band
February 11, 1998
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Roma, Italy

"Hourglass Tour"

01.Something In The Way She Moves
02.Riding On A Railroad/Machine Gun Kelly
03.Carolina In My Mind
04.Line 'Em Up
05.Enough to be on your way
06.Jump Up Behind Me
07.Up On The Roof
08.Music
09.That's Why I'm Here
10.Copperline
11.Slap Leather
12.Country Road

01.Secret O' Life
02.Ananas
03.Another Day
04.(I've Got To) Stop Thinkin' 'Bout That
05.Fire and Rain
06.You've Got A Friend
07.Frozen Man
08.Don't Let Me Be Lonely Tonight
09.Mexico
10.Your Smiling Face
11.Shower The People
12.Steamroller
13.Sweet Baby James


Band: JT, Arnold McCuller, Clifford Carter, Bob Mann, Jimmy Johnson, and Carlos Vega

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Lineage: Sony ecm 717 > Sony DAT D7 > Philips CD recorder (stand alone) > CD Wave > Traders Little Helper > FLAC

Notes: Very nice audience recording


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Corriere della Sera
James Taylor: " Torno grazie anche a Sting " Archivio storico
PERSONAGGI In tour il menestrello anni 70
James Taylor: " Torno grazie anche a Sting "

"Mi sento come un cantastorie dell'eta' elettronica, che cantando versi sempre diversi in realta' ripete il solito ritornello".
Cosi' parla James Taylor, il grande menestrello degli anni '70, partito da Campione per un tour italiano in 10 citta'
(oggi ospite di Fazio su Raitre, domani a Trento, l'11 a Roma, per concludere il 21 e il 22 a Milano e a Torino).
Lei non ama le tournee, come s'e' fatto convincere? "Forse perche' compio 50 anni il 12 marzo. L'eta' mi ha chiarito molte idee.
Ora so di muovermi dal buio alla luce. E' il tema d'una canzone del mio nuovo disco, "Another day". Ho impiegato 12 anni per comporla,
mi lasciavo trascinare in studi di registrazione con terribili marchingegni e li' mi perdevo. Poi me ne sono tornato a casa nell'isola
di Marta's Vineyard, dove, senza attrezzature straordinarie, sono riuscito a finirla. E' nato li' il messaggio del disco e del tour,
grazie anche ad altri artisti, come Sting, magnifico, sempre con idee nuove. Quell'isola dell'East Coast e' stata un grembo protettivo.
Li', a 15 anni, cominciai a suonare: per fare colpo sulle ragazze". Il suo ultimo disco si chiama "Hourglass", clessidra. Che significa?
"E' il tempo che passa attraverso il vetro della vita. I miei testi parlano sempre del passaggio dal buio alla luce e poi del desiderio,
quella strana sensazione che ci prende spesso, il voler qualcosa che forse nemmeno c'e". La carriera di James Taylor esplode a Londra,
nel '67 e nel '68. La Swingin' London del rock, dei Beatles, dei Rolling Stone, di Eric Clapton. Nel '69 il primo successo: "Taking it in".
"Tempi di straordinaria creativita', e' li' che ho scritto le mie prime canzoni e pubblicato il primo disco. Era della Apple ed era la
prima volta che quell'etichetta pubblicava qualcosa che non fosse dei Beatles. Cio' che accadeva in quell'epoca mi accendeva di entusiasmo,
ma la mia musica era in parte estranea. Io cantavo le canzoni di sempre ed erano diverse soltanto perche' erano mie, poi cercavo la poesia,
testi e musiche dovevano essere sottili, colmi di allusioni, in un momento in cui molti pensavano che fosse necessario alzare la voce per
farsi ascoltare. Io invece voglio "feeling" con il mio pubblico, che poi e' una platea di amici". In questo suo ultimo disco ha voluto al
suo fianco, oltre al suo quartetto, anche ospiti, alcuni provenienti dal jazz. Come li ha scelti? "Lasciandomi guidare dalle mie preferenze:
amo Steve Wonder, mi piace ascoltare il sassofono di Brandford Marsalis e quello "lirico" di Michael Brecker. Sono un istintivo.
Mi lascio trasportare dai sentimenti". *


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Keep live music free for everyone!

DO NOT SELL THIS RECORDING!